Ciao tu,
questa newsletter deve presentarti Robert Wilson, regista, drammaturgo, coreografo, performer, pittore, scultore, videoartista, sound e lighting designer, genio. Genio. Uno che muove le parole e i corpi, le luci e i suoni; uno che trasforma gli spazi: ho visto Villa Panza, anni fa, danzare nelle sue mani e ancora la sogno ad occhi aperti.
Fino al 18 maggio, a Milano, Robert Wilson ha allestito, nell’antico ospedale spagnolo del Castello Sforzesco , «Mother» per la Pietà Rondanini, una finestra aperta dove regalarsi un tempo diverso, uno spazio nuovo in cui pensare, sognare ed emozionarsi. Io ci vado. C’è anche chi dice che è una boiata pazzesca.
Milano in questi giorni di Design Week si scuote. Lo sciopero minacciato, la gente è in strada per lo più persa, il pigiama è cool, i mezzi pieni zeppi e persino un tombino sconnesso sarà di design. Amo questa città quando si confonde con mille altre. Il suo saper accendersi e spegnersi a comando. Amo la gente che la popola per un momento o per sempre, in fondo sembriamo comunque sempre tutti di passaggio. E lei si presenta senza troppa convinzione, veloce e di design.
Mi sono presentata all’Università degli Studi di Milano Bicocca ai miei nuovi studenti, fuori c’era il sole dentro il freddo, abbiamo fatto molte chiacchiere, ho domandato molto. Per un po’ di settimane ci incontreremo. Ho scoperto che per loro sono una stimolatrice di creatività. Stimolatrice, hanno detto.
Mi sono presentata a Barbara con un sospiro di fine giornata. Allora lei mi ha chiesto se fossi stanca, le ho detto di sì e tu? Lei stava in costume io in tuta, lei in piedi io seduta, siamo finite a chiacchierare e poi ci siamo date la mano per presentarci.
Presentarsi ha due facce quella che raccontiamo e quella che taciamo, di entrambe gli altri si fanno un’idea e noi pure.
SCRIVI
Scrivi la tua presentazione quella vera, quella sognata, quella specchiata
RESPIRA
Immagina se in quasi tutti i discorsi che ti capita di fare alla fine ci fosse sempre qualcuno che ti chiede «Ma davvero?»…
FAI PRATICA
G. lo incontro tutte le settimane, prima di quelli di A voce scalza, insieme ci immergiamo nell’intimità della scrittura spontanea. Io gli propongo delle esplorazioni pratiche, lui si connette al mondo, al suo presente e ai suoi ricordi, si presenta scrivendo. È molto bello. È un grande regalo per entrambi. Qui gli ho chiesto del suo rapporto con la scrittura. Hai mai esplorato il tuo?
«Forse è proprio il fatto di essere incompiuta che la rende così straordinaria. È come una finestra aperta, uno spazio sospeso tra il visibile e l'invisibile. Mi ha regalato un tempo diverso, uno spazio nuovo in cui pensare, sognare» Robert Wilson
Diventerà un libro, ma prima sarà un ritiro e prima ancora degli incontri per aumentare la nostra consapevolezza e invecchiare con grinta, da un’idea di Nicoletta Cinotti che è mia amica e fa cose bellissime.
Infila il pigiama e esci,
Simona
Infila il pigiam ed esci💜