Ciao tu,
questa newsletter ti saluta e torna con l’anno nuovo, che prende molto seriamente il natale: ha da chiudere qualche pacchetto, da pensare ai film, ai libri e alle musiche che l’accompagneranno mentre sta sotto un plaid.
Ha da infilare la tuta e camminare al freddo per riprendersi dalla cena della vigilia.
Ha da fare e dimenticare la lista dei buoni e dei cattivi propositi perché senza le liste non ci sa stare.
Ha da volare sulla luna e tornare indietro su una barca magica, e altri esercizi d’immaginazione per prepararsi a un nuovo anno.
Certi friccicorii, certi inizi, vanno celebrati. Fosse per me sarebbe una festa ogni giorno. E no, quello che saluto non è stato un anno semplice.
Ho tolto un neo blu in testa, fa male, ma prevenire è meglio che curare, così butto giù un sinflex e spero di dormire.
Penso spesso a quanto siamo esseri in trasformazione, a quanto, percepiti i mutamenti, ci adattiamo e, se siamo fortunati, come le piante, passiamo quello che abbiamo imparato agli altri. Se no reimpariamo da capo. La mia testa si adatterà a questa nuova cicatrice, forse mi dirà della pioggia prima che arrivi, o mi ricorderà di quando mi sono fissata che non devo mai smettere di diventare. Perché in quel diventare c’è del movimento, c’è della speranza, ci sto io.
SCRIVI
Scrivi la lista dei tuoi verbi di movimento
RESPIRA
Che cosa ha funzionato? Scivola e allunga sono ancora due buoni consigli per me
FAI PRATICA
Un po’ di domande per fare il punto
Viaggiare significa vivere in tutta la pienezza del termine; è dimenticare il passato e l’avvenire per il presente; è respirare completamente, godere di tutto, impadronirsi della creazione come di una cosa che ti appartiene, è cercare nella terra miniere d’oro che nessuno ha scavato, nell’aria meraviglie che nessuno ha visto, è passare accanto alla folla e raccogliere nell’erba le perle e i diamanti che essa, ignorante e distratta, ha scambiato per fiocchi di neve e gocce di rugiada - Il conte di Montecristo, Dumas
Viaggia con quello che hai e non smettere mai di diventare,
Simona