Ciao tu,
questa newsletter è resistente e il 25 aprile lo festeggia, lo ricorda e lo sente suo. La sobrietà non le appartiene.
Ho letto degli occhi di Irma Bandiera (Mimma) accecati dalle torture dei nazisti nell’agosto del 1944, da il grande libro delle amache di Michele Serra. Non voleva rivelare i nomi dei suoi compagni. Aveva 29 anni quando fu uccisa e lasciata in strada. Ogni anno rileggo la sua storia e frigno un po’. Poi penso alle pietre dell’inciampo e a chi mi ha permesso di vivere libera e resistente. A loro va la mia gratitudine e il mio ricordo. A me il loro lascito.
SCRIVI
Scrivi dell’indifferenza, scrivi una lista di quelle frasi che hai sentito e finto di non sentire, di quando c’eri e non hai fatto nulla, poi chiediti adesso cosa puoi fare?
RESPIRA
Scrivi di cinque situazioni in cui hai scelto di resistere.
Può trattarsi di un gesto, un pensiero, una parola trattenuta.
FAI PRATICA
Cammina lentamente per una strada che conosci a memoria.
Fingi che ogni sguardo, ogni finestra, possa tradirti.
Ovunque voi siate cercate un piccolo segno, un piccolo posto dove celebrare i nostri liberi avi, morti ragazzi. Non è indispensabile–anche se è bello–sfilare in corteo. […] Per un momento di memoria vera bastano anche il fiore deposto, il gesto grato, lo scorcio di muro, la fotografia, il portone, la lapide, il cippo, la breve sosta silenziosa. Michele Serra, Il grande libro delle amache.
Sono e sarò sempre fieramente antifascista, viva la libertà,
Simona