Ciao tu,
questa newsletter prende spunto da quello che sente, prova, tocca, ascolta, legge. Si diverte a sentire, provare, toccare, ascoltare e leggere. Quando ha tempo di fare tutte queste cose insieme è felice. Quando le scrivi che hai fatto anche solo una delle cose che suggerisce è felice.
La felicità è fatta di tante piccole prove. E di rispetto.
C’è questa cosa che ha scritto Concita De Gregorio in un post su IG che è anche un articolo su Repubblica, del 18 agosto, dal titolo Ti racconto che cosa ci lega che si chiede quando abbiamo cominciato a disprezzare e ad aver paura dell’altro.
SCRIVI
Grida di meno e ascolta di più. Prova a pulire: “c’è quello spazio comune fra casa e casa da liberare dall’immondizia, non è più di nessuno ma è di tutti. Fa schifo, un questo momento, e chi ci vive è pino di rabbia. Proviamo a pulire. A dire, come mi accade in questi giorni in questo luogo, di cosa hai bisogno, vicina dietro la tenda, vicina che non vedo ma c’è. Mi senti, capisci la mia lingua? Ti aiuto”. Scrivi di cosa ha bisogno quella persona che non conosci ma che vedi tutti i giorni. Non smettere.
RESPIRA
FAI PRATICA
Ti invito ad andare dal tuo vicinato e chiedergli hai mica il sale? O lo zucchero se preferisci. Io ho chiesto dello zafferano perché mi piace esagerare.
Ho pensato che mettere il bene e il male in due file ordinate, come fanno gli urlatori di slogan, è facilissimo. Il bene e il male però vivono intrecciati, abitano lo stesso appartamento. Stanno nella stessa persona, sempre. È tutto un lavoro di equilibrio, è una faccenda di rispetto degli altri. Rispetto. Al suo opposto c’è la paranoia - Concita De Gregorio
apri il tuo campo visivo, con affetto,
Simona
ps. i corsivi sono di De Gregorio
pps. Dal 4 al 6 ottobre sarò con le mie liste a Casa Cares per un ritiro e un seminario di Nicoletta Cinotti dal titolo Scrivere storie di guarigione dove inizieremo a rammendare le nostre cicatrici. Verrai?
ppps. fino al 30 settembre è possibile acquistare il mio libro in digitale e tanti altri con uno sconto del 40%.
Beh, chiedere lo zafferano, oltre ad uscire da una zona di comfort, ti consente di capire il ceto sociale e il grado di esperienza culinaria del tuo vicinato 😀. Sappi che io ti avrei donato una busta di riso alla milanese della Knorr, con una percentuale di zafferano intorno allo 0,003.
Ciao tu. Ho quasi ottant'anni e come scrisse il buon Flaiano. "Coraggio, il meglio è passato." Ma non demordo: sotto sotto, c'è sempre qualcosa che mi istiga a vivere.
Sei una persona buona, saggia e altruista. E luminosa.
Sii felice.
roberto