Ciao tu,
questa newsletter sente il bisogno di sottrarsi alle influenze ai rumori per sentire la sua voce interiore, il suo intuito e seguirlo ovunque voglia andare, sarà che al piano di sopra martellano da un mese e il chiasso intorno a lei è ovunque.
Ho la fissa delle abitudini, come si infilano nelle giornate, come si trattengono, come si abbinano ai miei umori, come mi migliorano, se mi migliorano. Settembre ne porta sempre con sé di nuove, tutte quelle che mi vengono in mente mentre guardo il mare friggendomi al sole impanata di crema solare. Stavolta sono cambiamenti così piccini che nessuno ci ha fatto caso. Nemmeno io. Ma il tempo che mi dedico mi sembra improvvisamente dilatarsi.
SCRIVI
Chiediti cosa migliori? Cosa ingrandisci? Fanne una lista. Poi aggiungi una colonna per quello che avresti potuto fare ma non hai fatto. Metti via tutto e rileggilo fra un po’.
RESPIRA
Bisogna accettare che il cambiamento è una cosa lenta.
FAI PRATICA
Una cosa che mi ha fatto molto ridere a proposito del cambiare, che sarebbe da riscrivere e declinare personalizzandola.
Perché il problema non siamo noi, il problema è nel mondo che ci sta intorno. Questo è un mondo che punta sempre al più e al meglio, dove niente è mai abbastanza e dove bisogna essere sempre più produttivi, soprattutto per consumare di più, preferibilmente con il sorriso sulle labbra. Ma anche un mondo in cui nel frattempo l'incertezza e la disuguaglianza crescono, le reti di protezione scompaiono e la maggior parte della gente soffre di una mancanza cronica di tempo e di senso della vita. In un mondo del genere non bisogna chiedersi come possiamo ancora migliorare noi stessi. In un mondo simile bisogna chiedersi come fare a essere il più sovversivi possibile nei confronti di un sistema che ci mortifica tutti - Manuale di autodistruzione
prova a tenere per te, solo per te dieci minuti della settimana che viene,
Simona
Ps. Ci vediamo qui? Ho preparato degli esercizi bellissimi.